La dieta per non stimolare insulina
I recenti studi scientifici confermano l’importanza di considerare nell’alimentazione non solo le calorie ma anche l’impatto sul metabolismo degli alimenti.
La dieta per non stimolare la produzione di insulina ha come base le recenti pubblicazioni scientifiche, convergenti sul fatto che, in tema di alimentazione, occorre porre attenzione non più soltanto sulle calorie degli alimenti ma sulla loro modalità di metabolizzazione.
Normalmente una dieta sotto controllo medico viene basata sul conteggio delle calorie ma oggi questo aspetto non è più l’unico preponderante da tenere in considerazione.
Infatti è sempre più importante tenere conto non soltanto del potere calorico degli alimenti ma anche della loro capacità di stimolare l’insulina.
Ad esempio assumere 1000 calorie di petti di pollo alla piastra potrebbe sembrare equivalente ad assumere 1000 calorie con una torta: nel primo caso posso dire che sto seguendo una dieta per non stimolare la produzione di insulina, mentre nel secondo caso c’è il rischio di depositare quanto ingerito all’interno degli organi interni (grasso viscerale).
Bisogna quindi considerare oltre alle calorie di un alimento anche come l’organismo lo metabolizzerà poiché capacità termogenica del cibo è molto diversificata:
le proteine vengono digerite dall’organismo umano e scomposte in aminoacidi, che verranno poi utilizzati per ricostituire proteine e questo meccanismo consuma calorie (capacità termogenica elevata, mediamente pari a 22,5%)
gli zuccheri hanno una capacità termogenica media del 7,5%
il grasso una volta introdotto nell’organismo passa direttamente dal sangue all’interno della cellula adiposa (capacità termogenica bassa, mediamente pari a 3,5%).
Una dieta per non stimolare la produzione di insulina mette a confronto gli alimenti dal punto di vista della capacità termogenica in modo da prevenire l’insulino resistenza.
Il Dr. Paolo Accornero come nutrizionista è relatore presso convegni internazionali sul tema dell’alimentazione intesa come base per il riequilibrio ormonale.
La fonte per i valori della capacità termogenica degli alimenti, nota anche come termogenesi indotta dalla dieta (TID) o azione dinamico specifica degli alimenti (ADS) , è il testo “Energy metabolism, indirect calorimetry, and nutritionBy Bursztein, Elwyn, Askanazi and Kinney Williams & Wilkins 1989”