Mangiare meno o mangiare bene?
Prevenire le malattie con una dieta sana
La qualità della dieta e l‘importanza di inserire alimenti vegetali nell’alimentazione di tutti i giorni
Perché andare dal dietologo: l’importanza di una dieta di “qualità”
Spesso le cattive abitudini e la fretta ci portano a consumare troppi cibi zuccherati, salati o lavorati industrialmente e, al contrario, a non assumere cereali integrali, frutta e verdura.
The Lancet ha pubblicato i risultati di uno studio sull’alimentazione sbagliata, mettendo in evidenza come questa abbia causato 11 milioni di vittime solo nel 2017 (4 milioni in più rispetto al fumo delle sigarette).
Già negli anni ’90 il New England Journal Medicine pubblicava come avere un indice di massa corporea sopra e sotto l’intervallo dei normali valori (18- 25), fosse direttamente correlato ad un aumento della mortalità (indipendentemente che il soggetto soffrisse di altre patologie).
Da allora, avendo accertato quanto l’indice di massa corporea rappresenti un forte predittore di mortalità totale, si è cominciato a focalizzarsi per capire quali fossero i fattori positivi e quelli nocivi per la salute della popolazione.
Fra quelli nocivi sicuramente sono stati additati i grassi totali, i grassi saturi, la carne rossa e trattata, gli zuccheri… concentrandosi maggiormente su regimi alimentari che escludessero determinati elementi (cosa NON si può mangiare) piuttosto che indicare cosa fosse MEGLIO mangiare.
Studi recenti pubblicati su The Lancet, hanno invece cambiato quest’ottica ribaltando l’impostazione “dieta salutare”. Hanno invece posto maggiore attenzione sulla qualità della dieta e sull’importanza fondamentale di inserire alimenti vegetali nell’alimentazione di tutti i giorni, piuttosto che su un concetto di eliminazione di alcune classi di nutrienti (perché nocivi per la salute).
Uno degli elementi emerso da questi studi è quanto impatti in maniera considerevole, a livello mondiale sulla mortalità, un alto consumo di cereali raffinati e di sale unito a un basso consumo di frutta, cereali integrali, legumi, noci e omega 3.
11 milioni sono le morti causate dalla dieta sbagliata
Da questo studio è emerso come nel 2017 ci siano stati ben 11 milioni di morti imputabili a una cattiva dieta, contro i circa 7 milioni dovuti al fumo.
Molte delle malattie moderne (quelle cardiovascolari, i tumori, le malattie autoimmuni) si possono definire come multifattoriali, cioè non hanno un solo fattore causale scatenante.
Modificare anche solo un fattore di rischio può avere un impatto enorme di prevenzione a livello dell’intera popolazione.
E fra gli elementi che si possono modificare con le proprie scelte quotidiane, emerge proprio la componente alimentare, cioè quello che decidiamo di consumare durante i pasti.
Alcuni consigli per migliorare l’alimentazione:
✔ Consumare la verdura all’inizio del pasto, come “primo piatto” piuttosto che considerarlo come un contorno, permetterà di sentirsi in parte sazi per non eccedere con gli altri alimenti
✔ Se viene voglia di spizzicare qualcosa basta avere in frigo, già pronta, della verdura tagliata a julienne
✔ Aumentare l’utilizzo di spezie da inserire a fine cottura e diminuire la quantità di sale per insaporire i piatti
✔ Evitare bevande zuccherate
✔ Astenersi dal consumare prodotti preconfezionati
✔ Preferire il consumo di frutta intera e di frullati fatti in casa, invece di estratti e succhi di ogni genere
✔ Non zuccherare il caffè e il tea. Ogni cucchiaino di zucchero apporta infatti circa 20 kcal. E’ anche una buona abitudine per iniziare ad abituarsi al reale sapore delle cose
✔ Consumare prodotti integrali. Non hanno un apporto minore di energie, ma sono migliori poiché apportano una percentuale maggiore di fibra, minerali e vitamine.
✔ Mangiare frutta secca come spezza fame, facile e comoda da trasportare anche n borsa
✔ Consumare frutta e verdura stagionale per beneficiare appieno delle sue caratteristiche
✔ Come fonte proteica acquistare il pesce azzurro, che è fonte primaria e nostrana di grassi omega 3
✔ Mangiare minimo tre volte alla settimana legumi, che sono una fonte primaria di fibra solubile
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