Neurotrasmettitori che regolano la fame

Ci sono neurotrasmettitori prodotti sia a livello celebrale che addominale in seguito al pasto.

Messaggi confusi

Importanti segnali che stimolano le risposte di regolazione dell’energia da parte del cervello e dei tessuti, partono dagli organi di digestione e dal grasso.

Costituiscono indicatori a breve termine dello stato di sazietà del corpo, come impulsi nervosi peptidi secreti , generati appena prima e dopo i pasti , così come informazioni a lungo termine circa lo stato dell’ energie immagazzinate.

Oltre alla leptina, che trasmette i livelli del grasso del corpo al cervello, le cellule del grasso secernano quasi una altra dozzina di ormoni conosciuti collettivamente come adipokine.

Almeno due di questi alterano direttamente la risposta dei tessuti all’insulina che regola la quantitaà di glucosio che ogni cellula incamera e usa come carburante.

I peptidi secreti sono:

a stomaco vuoto

la ghrelina viene prodotta dalle ghiandole dello stomaco circa 20/30 minuti prima del pasto. Ciò che ne scatena il rilascio ad oggi non è chiaro, ma la ghrelina potrebbe essere il segnale dello stomaco al cervello che è pronto per il pasto.

a stomaco pieno

la distensione dello stomaco e dell’intestino è trasmessa al cervello per mezzo dei nervi vagali e spinali.

I recettori nutritivi del fegato inviano segnali neurologici che indicano che il cibo ingerito è in fase di processo.

I livelli di insulina in circolazione, secreti dal pancreas e il glucosio derivato dal cibo ingerito riflettono lo stato di nutrizione e l’energia prontamente disponibile.

Cholecystokinina (CCK) e PYY sono peptidi creati dall’intestino e secreti nel flusso sanguigno dopo un pasto.

Segnali dal’energia immaganizzata

La leptina è creata dal tessuto adiposo in quantità proporzionale al grasso che esso contiene.

Il livello di RBP4 aumenta in base all’aumento delle percentuale di grasso e riduce la risposta di altri tessuti all’insulina.

L’ adiponectina accresce la risposta cellulare al glucosio e all’insulina ma questi livelli di adipokine diminuiscono con l’obesità.

Il centro del comando

Il cervello regola il peso tramite l’integrazione di informazioni relative alla necessità di energia del corpo e allo stato delle sue scorte per poi cominciare a cambiare le abitudini e il processo di energia.

Aree specializzate del cervello stimolano le sensazioni di appetito e di sazietà.

Con il tempo il cervello può anche aumentare o diminuire l’uso di energia del corpo e ricollocare tale energia lontano da sistemi p.e. la riproduzione che non sono essenziali per la sopravvivenza a breve termine.

Informazioni:

– Riserva di energia: la leptina in circolo è un ormone generato dalle cellule di grasso che indica quant grasso contengono.

– Stato metabolico: il glucosio in circolo rappresenta l’energia immediatamente disponibile alle cellule.

– Vari indicatori di attività del fegato segnalano che il cibo ingerito è in fase di processione.

– Stato di alimentazione: segnali neurologici e chimici provenienti dall’intestino indicano se e quando gli organi digestivi sono sazi.

Tutte queste sostanze che abbiamo menzionato arrivano nel nucleo arcuato dell’ipotalamo e stanno ad indicare sia il ilivello di energia che lo stato di alimentazione.

Qualsiasi di queste sostanze può o stimolare o diminuire la risposta neuronale. Quando stimolate le cellule del nucleo arcuato rilasciano peptidi come NPY, AGRP, AlphaMSH che agiscono su altri neuroni secondari dell’ipotalamo inducendo l’appetito o la sazietà.

La notevole complessità della risposta neuronale che viene mediata da così tanti neuromodulatori è alla base della difficoltà di trovare farmaci che possano agire sul centro dell’appetito. In effetti l’unico rimedio finora sicuro è dato dalla chirurgia bariatrica (bendaggio dello stomaco o addirittura by-pass intestinale) in quanto la loro efficacia consiste nel diminuire le secrezione degli ormoni ghrelina e PYY:

Naturalmente essendo un intervento esistono gli effetti collaterali. Un nuovo prodotto chiamato Rimonabant che lavora a livello del nucleoarcuato sui recettori MC4 che servono per diminuire l’appetito ha provocato una aumentata incidenza di depressione e ansietà in quanto tutti i farmaci che agiscono a livello centrale possono avere effetti collaterali.

Da questo si deduce la notevole complessità del sistema e la necessità di rimanere ancorati a cibi che aumentano la distensione addominale (fibre, cereali integrali), cibi proteici perché diminuiscono l’insulina, frutta e verdura a basso indice glicemico perchè stimolano poco l’insulina, sempre con l’associazione dell’attività fisica che desensibilizza i ricettori dell’insulina.

E’ importante masticare adagio per dare la possibilità all’intestino di informare i centri della sazietà e fare pasti piccoli e frequenti per evitare fluttuazione del glucosio e quindi un aumento del senso di fame dovuto all’ipoglicemia e alla secrezione della ghrelina.

Sembra, rispetto alla complessità del sistema, un approccio semplicistico ma è l’ unico ad oggi ad aver dato risultati quasi sempre apprezzabili.