Come sapere se la dieta sta funzionando
Valutare attentamente lo specialista dal quale farsi seguire durante la dieta e approfondire il tipo di approccio che il dietologo nutrizionista propone
Più si fanno diete e più il metabolismo scende
Dopo 25 anni di professione posso tranquillamente affermare che più si fanno diete e più il metabolismo scende.
Il paziente, inoltre, quando va dal nutrizionista, ha sempre la convinzione che tutte le volte che segue una dieta debba perdere molto peso.
Questa è un’aspettativa errata che il paziente deve cercare non avere.
Le pubblicità che promettono diete che fanno perdere 7 chili in un mese potrebbero essere ingannevoli.
Certamente è possibile perdere peso anche nel giro di poco tempo.
Ma questa perdita di peso a cosa corrisponde? I chili persi sono di grasso, muscoli o acqua?
Consiglio di valutare attentamente lo specialista dal quale farsi seguire durante la dieta e di approfondire il tipo di approccio che il dietologo nutrizionista propone.
Alcuni invogliano il paziente con diete che promettono di far perdere molto peso nel giro di poco tempo.
Ma questo non deve trarci in inganno. E per questo motivo è fondamentale chiedere allo specialista se i chili persi saranno tutti chili di grasso.
Perché se il peso perso sarà causato da una diminuzione di massa muscolare, di acqua e solo in parte di muscoli, la dieta otterrà solo un rallentamento del metabolismo.
Quali sono le conseguenze di una dieta che non considera alcuni elementi fondamentali quali il metabolismo basale
Se il nutrizionista non conosce quale substrato metabolico e quante calorie il soggetto sta consumando a digiuno, non potrà neppure essere sicuro di quale sia il tipo di dieta più indicata per quel paziente.
Ecco perché è importante affidarsi ad un nutrizionista che abbia la capacità e gli strumenti adeguati per predisporre una dieta:
- appropriata al proprio metabolismo;
- che possa combinare in maniera equilibrata l’apporto di nutrienti e il consumo energetico giornaliero.
Calorimetria indiretta: un esame dirimente, quando il paziente non riesca più, nonostante segua una dieta, a perdere peso
La calorimetria indiretta indica quante quante calorie il soggetto consumi:
- a riposo;
- dopo almeno 6 ore di digiuno.
Indica inoltre anche la percentuale di grassi e la percentuale di carboidrati che il paziente brucia, fornendo esatte indicazioni se il paziente sia in grado di metabolizzare o no la massa grassa.
Questi dati permettono al dietologo nutrizionista di stilare un piano nutrizionale corretto, basandosi su un metodo scientifico, e non approssimativo, per personalizzare la dieta.
In caso contrario, appena il soggetto smetterà di seguire la dieta, ingrasserà più di prima.
Ecco perché ci sono degli strumenti apposta, universalmente riconosciuti validi e che utilizzo durante le mie visite, che servono a:
- calcolare con precisione le calorie che il paziente consuma a riposo;
- analizzare in maniera scientifica il substrato metabolico che il paziente utilizza dopo un periodo di digiuno e di riposo di almeno 6 ore.
Il mio consiglio
Informarsi sempre sulla propria perdita di peso per non farsi ingannare dal fatto che una dieta, che promette una forte diminuzione di peso in poco tempo, sia sempre la dieta corretta da seguire.
Alcune volte certamente vorrà dire che state facendo le cose benissimo ma, purtroppo, altre volte sarà indice del fatto che il calo di peso corrisponda ad un calo muscolare e che quindi il piano alimentare seguito non sia quello corretto.
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