Meccanismi neurologici della fame compulsiva

Un numero sempre più rilevante di evidenze scientifiche dimostrano che i meccanismi che correlano l’abuso di droghe e la fame compulsiva utilizzano in parte gli stessi circuiti cerebrali.

Il meccanismo cerebrale che viene attivato quando sperimentiamo qualcosa di piacevole è fondamentale per la sopravvivenza. Una delle ragioni per cui il genere umano è attaccato al cibo è perché quest’ultimo è gratificante e piacevole.

Quando si sperimenta un piacere il nostro cervello impara ad associare la sensazione con le condizioni che lo provocano.

Man mano che si prova lo stesso piacere la memoria dell’evento si rafforza e il soggetto diventa condizionato.

Un esempio classico è il bambino che ad ogni piccola contrarietà riceve un dolce per renderlo più simpatico meno arrabbiato. Appena questo vede un dolce per soddisfare il piacere orale del dolce inizierà pur non avendo fame a fare capricci per riceverlo e non smetterà finché non l’avrà ottenuto. questo condizionamento della memoria è alla base del riflesso dei cani di Pavlov, ed è alla base della risposta cerebrale che sottostà sia alla dipendenza da droghe che alla fame compulsiva.

Se Pavlov avesse potuto vedere all’interno del cervello dei suoi cani avrebbe visto un aumento di dopamina tutte le volte che gli animali udivano il suono che preannunciava il pasto.

La dopamina infatti serve per dirci cosa è importante e piacevole sia che sia cibo, sesso alcool o droga,ma ci avverte anche di fatti dannosi,è quindi un modulatore importante. .

Studi hanno inoltre dimostrato che solo la vista provoca questa secrezione . Infatti volontari sani che erano stati edotti che non avrebbero potuto assaggiare gli alimenti che avrebbero visto, hanno avuto un netto incremento di dopamina nella zona dello striato ( regione cerebrale).

Una volta secreta la dopamina si attacca a recettori d2 che a loro volta provocano la liberazione di un mediatore GABA che modula l’azione della dopamina.

La dopamina comunque è un mediatore estremamente potente che difficilmente può essere domato con la sola forza di volontà soprattutto se come succede negli obesi e nei tossico dipendenti esiste anche una diminuzione dei recettori d2 con conseguente netto aumento della dopamina circolante.

Si è notato inoltre che un aumento della massa grassa addominale provoca una proporzionale aumento della dopamina circolante o per un meccanismo di resistenza o per possibili fatti genetici( soggetti che geneticamente producono meno d2 e quindi risultano più a rischio.)

Difficili sono quindi i meccanismi terapeutici. Mentre per la droga le terapie comportamentali possono funzionare( si cerca di evitare luoghi frequentati da tossico dipendenti) quasi impossibili appaiono le difese verso la fame compulsiva in quanto basta aprire il frigo, o andare al super per essere visivamente bombardati da cibi ricchi di zuccheri e grasso.

Alcuni studi hanno notato alcuni miglioramenti con l’agopuntura, (forse un aumento di gaba) mentre altri ancora sperimentali utilizzando il naloxone un antagonista degli oppiodi hanno notato in ratti condizionati da cibi altamente zuccherini un a diminuzione degli attacchi di fame compulsiva.